* Test * Prova dell’Arylic A30+, l’ampli con streamer entry level
Chi ben comincia è già a metà dell’opera. Il vecchio adagio s’adatta bene a tantissime circostanze, hi-fi compresa. E ben si può riferire all’amplificatore con streamer Arylic A30+. Scopriamo insieme perché.
Indice dei contenuti
Introduzione
Vi confesso che non finisco mai di stupirmi sia dell’esagerato entusiasmo e sia dell’acredine con cui certi prodotti (in qualche caso certi marchi) vengono accolti dalle varie community di appassionati sui social. Tralasciando il fatto che spesso i commenti vengono scritti senza neanche leggere l’articolo, ma limitandosi a titolo e strillo, gli audiofili oggi sembrano divisi (molto divisi), andandosi a posizionare verso 4 poli diametralmente opposti. Ci sono i curiosi, quelli che accolgono le novità apprezzando le innovazioni e contestualizzando il prodotto, rapportandolo al prezzo e andandosi a prendere la briga di considerare che nessun apparecchio è l’ideale per chiunque. Poi ci sono i passatisti, quelli che sempre e comunque al nuovo preferiscono Anticaglie & Petrella, i prodotti vintage che affollano il mercato dell’usato, apparecchi spesso ancora validi, ma per lo più pensati in un periodo in cui la musica veniva registrata (e riprodotta) in maniera sostanzialmente diversa da come si fa negli ultimi 20 anni. I furbetti, invece, sono quelli che pensano che solo le soluzioni fai da te siano da tenere in considerazione e il resto sia per polli da spennare, sventolando la superiorità delle loro soluzioni squisitamente informatiche, non considerando che sì, hanno il loro perché, ma che richiedono un livello di alfabetizzazione informatica che non tutti hanno (ed è altrettanto lecito preferire soluzioni più comode, già belle e pronte). Ultimi ma non ultimi, ci sono gli scettici, ovvero coloro che guardano con sospetto a qualsiasi cosa che non costi xmila euro, mentre oggi i tempi sono cambiati e le apparecchiature low cost hanno alzato tantissimo il loro livello qualitativo, pur senza avere altra pretesa che essere un ottimo modo per iniziare ad approcciarsi all’hi-fi senza svenarsi, oppure per costruirsi un secondo impianto.
Arylic A30+, cos’è
Fatto questo lungo ma necessario preambolo, chiariamo subito che l’Arylic A30+ si rivolge proprio a chi vuole cominciare a tastare il terreno nell’universo dello streaming, a chi vuole magari far appassionare una figlia/o alla musica liquida, a chi ha necessità di mettere in piedi in scioltezza un secondo impianto, a chi vuole realizzare un impianto multi-room spendendo poco, a chi… fantasia al potere (scopriremo infatti che – come sempre in casa Arylic – la versatilità di questo piccoletto è tale che in tanti lo useranno in modi che in questa pagina non abbiamo citato / pensato).
L’Arylic A30+ è in giro da circa un anno, periodo in cui ha maturato un ottimo successo sui mercati internazionali, forte di un prezzo di vendita a dir poco aggressivo.
Siamo alle prese con un amplificatore (anche multi-room), con dentro uno streamer, un ricevitore Bluetooth e un DAC USB. Il tutto a un prezzo di meno di 150 euro su Amazon e 139 dollari sul sito del produttore (occhio, per tutto novembre c’è un -30% usando il codice sconto BW30).
Estetica e costruzione
Poco più grande di un’agendina, l’A30+ sta comodamente sul palmo di una mano (131,8 mm x 85,5 mm x 27 mm) e ha sia un’estetica e sia una costruzione all’insegna della semplicità. Nessun comando è presente nel pannello anteriore (tutto è demandato all’economico ma efficace e piacevole telecomando o – meglio ancora – all’app), mentre invece il pannello posteriore già a prima vista comincia a darci un’idea della versatilità del prodotto.
Lo chassis è in un buon alluminio, senza nessuna sbavatura, mentre invece i pannelli anteriore e posteriore sono in perspex.
L’interno è basato su una scheda Up2Stream Amp V4, acquistabile dagli amanti dell’autocostruzione anche separatamente, su di cui spicca un convertitore ESS Sabre e un circuito di amplificazione TPA3116.
Connessioni
Le due antenne (una per il Bluetooth e una per il WiFi a 2.4 Gb) incorniciano le connessioni presenti, ovvero la porta Ethernet, una USB-A per collegare una pen drive, una micro-USB per il collegamento diretto col computer (da cui possiamo inviare file PCM fino a 24/192 e per i quali verrà fatto un downsampling a 16/44.1), un ingresso linea da 3,5 pollici e un connettore di plastica da montare e che serve per collegare le casse acustiche con cavi rigorosamente spellati (suggerimento: montate prima i cavi al connettore e poi il connettore all’amplificatore, sarà tutto più semplice).
I protocolli wireless supportati sono: AirPlay1, DLNA, UPnP, Spotify Connect, Qplay (quest’ultimo non disponibile in Europa).
Il Bluetooth è di tipo 5.0 e supporta AAC e SBC (quindi niente aPTX e niente LDAC).
Come suona l’Arylic A30+
Ho provato questo amplificatore con streaming in 3 modalità e ognuna con tutti gli ingressi disponibili.
Ecco com’è andata.
Tra i servizi presenti sull’app 4Stream (Tidal, Deezer, Spotify, Qobuz, Napster, Amazon Music, vari servizi di Internet Radio) ho caricato le mie credenziali di Amazon Music Unlimited; sia col servizio di streaming e sia andando a pescare file dal mio computer via DLNA la connessione WiFi non ha mostrato alcuna incertezza. Idem anche per il Bluetooth, attraverso il quale ho mandato lo stream dall’app di Radio Elettrica (mp3 256 kbps). All’ingresso analogico ho collegato un lettore CD (un onesto Advance Acoustic).
Collegandovi le mie Focal Aria 926 in soggiorno (punto d’ascolto a circa 3 metri di distanza), ma anche nel mio studio con delle vecchie bookshelf Chario Synthar Silhouette 100 (punto d’ascolto a poco meno di 2 metri di distanza), fatta la tara delle differenze di qualità della coppia di casse (comunque entrambe con una buona efficienza), le caratteristiche evidenziate dall’A30+ sono state le stesse: buona dinamica, buona estensione in basso, buona estensione in alto (senza alcun segno di taglienza), medi arretrati, buona ricostruzione della scena sonora in larghezza, ma non altrettanto per quanto riguarda altezza e profondità.
In configurazione dektop audio, collegando l’A30+ al mio iMac e a delle banalissime Lompoo, quindi a volumi più moderati e usando questo mini-sistema da poco più di 250 euro per accompagnare le mie lunghe sedute di lavoro con un colonna sonora, i difetti dell’ampli si attenuano fino quasi a scomparire, lasciando solo il piacere di avere tra le mani un sistema flessibile, con l’aggiunta anche di un efficace equalizzatore in app.
La vera sorpresa però è arrivata dalla porta USB-A e dall’ingresso line-in, rispettivamente il peggiore e il migliore tra tutti quelli disponibili. L’app 4Stream (che già avevo avuto modo di apprezzare in passato per la sua fluidità ed efficienza), alle prese con la gestione di una pen drive s’è dimostrata un pochino lenta nel trasferire i comandi, ma soprattutto la qualità di riproduzione è stata la peggiore del lotto. Collegando il lettore CD all’ingresso analogico, invece, i medi sono rimasti un pochino indietro, ma molto meno che dalle sorgenti digitali, e anche la scena sonora ha ripreso vita nelle 3 dimensioni.
Conclusioni
L’amplificatore con streamer Arylic A30+ ha molte frecce al suo arco. Di certo non aspira ad essere il cuore pulsante dell’impianto principale di un audiofilo duro e puro, ma si presta bene a una infinità di altri usi. L’impegno economico richiesto è davvero risibile e già usarlo (anche) solo per avere un po’ di musica a portata di mano lontano dall’impianto ”grande” (come sto facendo io mentre vi scrivo), oppure per iniziare a familiarizzare con i servizi di streaming musicale… è uno sfizio davvero alla portata di tutti.
Caratteristiche tecniche amplificatore con streamer Arylic A30+
- Rete wireless IEEE802.11 b/g/n 2.4G
- Ethernet Singolo 10/100M RJ45
- BT 5.0
- USB-A (per collegamento con pen drive, max 1024 files)
- Micro USB per il collegamento a un computer
- Ingresso linea da 3,5 mm
- Ingresso alimentazione 18 V/4 ARisposta in frequenza Da 20 Hz a 20 kHz
- Impedenza degli altoparlanti 4 – 8 Ω
- Potenza di uscita 2x35W@4Ω a 18V, carico 2x18W@8Ω a 18V
- THD+N 0,03% a 1kHz
- Formati musicali FLAC/MP3/AAC/AAC+/ALAC/APE/WAV fino a 24 bit/192 kHz
- Protocolli AirPlay1, DLNA, UPnP, Spotify Connect, Qplay
- Dimensioni 131,8 mm x 85,5 mm x 27 mm
- Peso 0,35 kg