Giradischi: guida all’acquisto per risparmiare senza rinunciare alla qualità
Voglia di vinile? Per inserire un giradischi nel nostro impianto non è necessario spendere follie. Mai come ora è possibile acquistare un turntable a cifre ragionevolissime. Scopriamo insieme i migliori affari del momento.
Quello del vinile è un ritorno destinato a durare. D’altro canto la storia ci insegna che, a meno di conclamata obsolescenza tecnologica, nessun media ha ucciso il precedente. La TV non ha ucciso la radio e nemmeno il cinema, internet non ha spazzato via la stampa e così via. Casomai quello che le le nuove tecnologie hanno fatto è stato ridurre le quote di mercato di quelle precedenti. Amen.
A dispetto di quello che credono in molti, godere del giradischi non è una cosa per ricconi annoiati, ma uno sfizio che qualsiasi audiofilo si può permettere, anche con budget ridotti.
A dire il vero, secondo la mia esperienza nella maggior parte dei casi i giradischi che suonano male è perché sono settati male. Ma per questo c’è il prezioso ebook di Carlo Capitta Tutto sul giradischi.
Iniziamo subito con quello che è un vero e proprio best-buy, il giradischi Sony PS-LX300USB. Si tratta di un giradischi con la tradizionale trasmissione a cinghia, automatico, a 2 velocità (33 e 45 giri) e con pre-phono integrato. In dotazione si porta una puntina in diamante (che potrà facilmente essere sostituita con una più performante), ma soprattutto l’uscita USB e il relativo software per digitalizzare la propria collezione di vinili. A proposito del software, si tratta del blasonato Sound Forge, seppure in versione light.
Altro best-seller internazionale, da poco ribassato di prezzo, è il giradischi Audio-Technica AT-LP60-USB. Si tratta del diretto concorrente del Sony ed ha caratteristiche del tutto simili, s non per il software in dotazione, che in questo caso si tratta del diffusissimo (e gratuito) Audacity.
Se invece preferiamo le cose semplici, ma allo stesso tempo teniamo d’occhio la qualità e vogliamo metterci in casa un marchio blasonato in ambito HiFi, ecco il giradischi Pro-Ject 13205 Essential II. Nel suo palmares c’è il premio Award Turntable, nonostante sia solo un classico giradischi a cinghia, ma in dotazione si porta una testina Ortofon, lo stadio Phono MM, USB e DAC integrati per archiviare gli LP su computer .Costruito in robusto MDF, ha il motore sincrono a basse vibrazioni in DC e puleggia metallica isolati dallo chassis, l’asta a bassa massa da 8,6″in alluminio con cuscinetti in zaffiro e l’alimentatore separato per eliminare le interferenze.
Fra i giradischi probabilmente meno noti che abbiamo selezionato c’è il Flexson VinylPlay, che arriva da un produttore specializzato in accessori per l’ecosistema Sonos. A dispetto dell’aspetto plasticoso, è un buon apparecchio interamente concepito e costruito in Gran Bretagna. Come spesso accade nei giradischi degli ultimi anni, può essere facilmente innestato in qualsiasi impianto grazie al pre-phono integrato, che gli consente di andare verso un amplificatore sprovvisto dello stadio MM o addirittura direttamente verso dei diffusori amplificati (magari anche multi-room). E’ l’ideale anche per digitalizzare la propria collezione di LP grazie all’uscita USB integrata.
Una volta un giradischi come il Crosley Cruiser si sarebbe chiamato “phonovaligia”; si tratta di un giradischi a cinghia a 3 velocità (33 1/3, 45 e 78 RPM) per vinili dal diametro di 7, 10 e 12 pollici. Al suo interno trovano posto anche due altoparlanti full-range e l’uscita cuffia, manche le più tradizionali uscite RCA.
Ad un prezzo davvero risibile, col Crosley Criuser vi portare a casa una vera e propria operazione-nostalgia in piena regola.
Sì, va bene, ma i vinili come li puliamo? Ci sono tantissime soluzioni a disposizione, per tutte le tasche. Se vogliamo stare attenti al portafogli e portarci a casa una soluzione comunque efficace, ecco la spazzola antistatica eBoot, completa di spazzolino per la testina.