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Gilverd MicroMax (T) e Gilverd MicroMax B: i diffusori monovia che stupiscono

Sabato 6 febbraio è stata organizzata da I Termoionici, l'associazione romana, una giornata dedicata ai diffusori monovia (o full-range) Gilverd MicroMax (T) e Gilverd MicroMax B; perché nel terzo millennio parliamo ancora dei monovia?

MICROMAX 1

Sabato 6 febbraio è stata organizzata da I Termoionici, l’associazione romana, una giornata dedicata ai diffusori monovia (o full-range) Gilverd MicroMax (T) e Gilverd MicroMax B; perché nel terzo millennio parliamo ancora dei monovia?

La risposta è semplice: perché hanno una coerenza, una ricostruzione scenica e un sound squisitamente naturale.

 

I Termoionici e un manipolo di appassionati hanno sfidato le celebrazioni del “sabato grasso” per ascoltare i Gilverd, diffusori che partono da assunti teorici opposti a quelli in voga da lurker dei forum e smanettoni vari. Ovvero, la tendenza imposta dalle ultime mode in fatto di HiFi e HiEnd vuole le casse acustiche costruite con una moltitudine di altoparlante in array. Questa soluzione – secondo il progettista delle Gilverd, Gilberto Verdini – produce alcune cancellazioni importanti, ma soprattutto un’emissione cilindrica e non sferica, oltretutto con fastidiose rotazioni di fase. Sempre secondo il progettista, i diffusori full-range sono più semplici da posizionare in ambiente.

Mauro Scarabotti, deus ex machina de I Termoionici e storico tecnico del suono, rincara la dose: <<… in una registrazione “ideale”, si deve avere l’ambienza reale ed una scena sonora che sia coerente e concreta. Per ottenere questo, i suoni dovrebbero essere ripresi con un solo microfono stereofonico posizionato al posto dell’ipotetico ascoltatore. Com’è noto, in un microfono le membrane si muovono grazie alle onde sonore (onde di pressione), lentamente per le onde a bassa frequenza, velocemente per quelle ad alta frequenza. Se la membrana di un microfono capta contemporaneamente due onde a frequenza differente, il movimento di una “modulerà” il movimento dell’altra. In un diffusore a più vie, si perde tale coerenza, perché i vari altoparlanti si muoveranno in modo indipendente ed a distanze diverse, mentre un altoparlante monovia si muoverà esattamente nello stesso modo della membrana del microfono di origine …>>.

I diffusori Gilverd MicroMax (T) e Gilverd MicroMax B, essendo full-range ovviamente sono privi di crossover, eliminando così tutti i problemi connessi rotazione di fase ed alla conseguente perdita di informazioni.

Là dove i “normali” monovia si fermano ai 50 Hz verso il basso e ai 15.000 verso l’alto, i nuovi Gilverd adottano componenti di ultima generazione customizzati in laboratorio per ottimizzarne i parametri e per superare questi limiti; in particolare i nuovi cono in titanio (con sospensione in santoprene o in carta con fibra di bambù e sospensione in gomma durevole), riescono a superare abbondantemente i 20 kHz senza risultare direzionali.

La dinamica è di tutto rispetto: 88 dB 1W/1m; il cabinet è in multistrato di betulla e colorato a mano, la base sismica è da 6 mm si spessore con punte di qualità “sound care”.

MICROMAX

La giornata di ascolti del 6 febbraio s’è svolta usando la catena composta, oltre che dalle coppie di diffusori Gilverd MicroMax (T) e Gilverd MicroMax B, da:

  • Amplificatore Yarland Yourmate A-One con valvole 300B T/J FULL MUSIC gold pin, driver ECC99 JJ TESLA e preamplificatrice ECC83S TESLA NOS
  • Lettore SACD YAMAHA CD-S2000
  • Giradischi tangenziale Harman Kardon con braccio Rabco e fonorivelatore Walco 30 EX
  • Preamplificatore RIAA AAAVT SM11B
  • Cavi di segnale e di potenza AAAVT
  • Multipresa Power 8 filtrata Yarland con display per l’indicazione della tensione di rete
  • Cavi di alimentazione Green Power AAAVT

Il risultato è stato timbricamente neutro e caratterizzato dalla morbidezza tipica delle 300B, ma soprattutto ha scatenato l’entusiasmo dei (pochi ma attenti) presenti, che hanno apprezzato l’ottima gamma bassa di entrambi i diffusori con una certa preferenza preferenza per quelli in bambù; hanno inoltre descritto come frizzanti e dettagliate le frequenza alte riprodotte dall’altoparlante in titanio, morbide e leggermente arretrate in quello in bambù.

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